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Arte contemporanea e cultura in Sardegna e nel Mediterraneo |
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di M.Dolores Picciau Dal primo al 31 luglio scorso il Museo
di Calasetta ha riscoperto, attraverso una mostra significativa, il
percorso dello storico Gruppo transazionale che negli anni
Sessanta si è battuto nell’Isola a favore dell’astrattismo,
del concreto e dell’informale. L’esposizione si è
rivelata molto interessante perché non si è limitata a
proporre soltanto le opere degli esordi del gruppo, formato da Tonino
Casula, Ermanno Leinardi, Ugo Ugo ed Italo Utzeri, ma l’attuale
produzione del movimento nato sulla scia dell’optical art
tedesca.
È chiaro che dietro le generalizzazioni che si possono fare sulla produzione dell’intero gruppo, ogni artista si caratterizza in modo individuale. Non a caso all’interno dell’esposizione si possono cogliere le differenze di linguaggio e le sottili variazioni stilistiche di ogni singolo artista. Vediamo l’opera di Tonino Casula procedere da una ricerca sulla percezione visiva e sulla psicologia della forma ad un’astrazione geometrica con forti valenze percettive, che, non a caso, si è orientata negli ultimi anni verso uno sperimentalismo tecnologico e diverse forme di computer art. Ermanno Leinardi, autore di un’opera di grande bellezza come Ts 5 verticale del 1966, conduce una ricerca omogenea e definita che da un’iniziale figurazione sintetica porta ad un’astrazione di matrice concreta e dalle valenze spaziali e percettive. In questi anni si affaccia curiosamente nel suo alfabeto geometrico la lettera “0” assunta come cifra figurale. Una lettera, divenuta una costante nella sua produzione, che perde il suo valore sonoro per diventare figura, immagine o semplice segnale visivo. Per Ugo il criterio transazionale viene declinato in un discorso formale geometrico fortemente materico, ed infine, Utzeri, che presenta opere storiche come Transazione, si occupa di interazione luminosa del colore ben evidente nella serie di acquarelli. Molti dei temi messi in campo dall’arte programmata sono ben evidenti nella ricerca attuale dei transazionalisti. Questa mostra, perciò, ci permette di storicizzare l’attività del gruppo in Sardegna, di coglierne l’importanza nel suo contesto d’origine, impegnato com’era a trasformare polemicamente i contenuti teorici e formali della ricerca artistica locale. |
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