Arte contemporanea e cultura in Sardegna e nel Mediterraneo


Ziqqurat n°5
Sommario

Il gruppoTransazione A e B, 1965 monotipo a olio su carta, 30x30
TRANSAZIONALE 

di M.Dolores Picciau   

Dal primo al 31 luglio scorso il Museo di Calasetta ha riscoperto, attraverso una mostra significativa, il percorso dello storico Gruppo transazionale che negli anni Sessanta si è battuto nell’Isola a favore dell’astrattismo, del concreto e dell’informale. L’esposizione si è rivelata molto interessante perché non si è limitata a proporre soltanto le opere degli esordi del gruppo, formato da Tonino Casula, Ermanno Leinardi, Ugo Ugo ed Italo Utzeri, ma l’attuale produzione del movimento nato sulla scia dell’optical art tedesca.
Questi iconoclasti del pennello (insieme a Gruppo d’iniziativa di Gaetano Brundu) sono stati gli unici a smuovere le acque stagnanti di un’Isola ancora votata al realismo e dominata dal filone “vetero-sardista”, che spesso si è risolto come iterato e monotono modulo folklorico. Non solo, a giocare un ruolo decisivo nella nascita del gruppo sono gli interessi di Casula per le teorie della percezione, l’espressività pittorica fortemente geometrica di Leinardi e l’esigenza di un continuo sperimentalismo in Ugo e Utzeri, che da subito si interessano a ricerche astratto-informali.
La loro sarà una sperimentazione condotta ad oltranza, come esprime in modo inequivocabile il documento programmatico del gruppo, presentato ufficialmente nel 1966 agli Amici del libro di Cagliari: «Pur consapevoli della precarietà delle ipotesi, proponiamo una visione dinamica della realtà, impegnandoci ad esprimere, con metodo sperimentale, l’incessante fluire di verità provvisorie da continui scontri dialettici di ragione, pulsioni inconsce, componenti ambientali di ogni genere, che transagiscono, avanzando irripetibili e mai definite soluzioni fra le tante possibilità». Così il gruppo dei transazionalisti, che sarebbe durato per tre anni sino al 1969, si occupa di quell’aspetto «della psicologia della forma che interagisce come psicologia del pensiero produttivo», richiamando lo sperimentalismo del filosofo Dewey, per cui l’arte è, appunto, un elemento, una transazione che parte dal vissuto per procedere in divenire.
al Museo di Calasetta una mostra significativa racconta l'attività dello storico gruppo nato negli anni Sessanta sulla scia dell'optical'art tedesca
Partendo dall’esistenza di una verità provvisoria e da una sperimentazione che non approda mai ad un risultato finale, i transazionali hanno un atteggiamento antiromantico, che esclude le categorie assolute ed è la risultante di una serie infinita di rapporti dialettici, non seriali. Convinti che il dato percettivo sia un fenomeno comprensibile al di là del mondo organico, si ritagliano un campo di ricerca contiguo ma non uguale alla psicologia, senza scadere nella rigorosa ricerca scientifica. Nella mostra di Calasetta sono evidenti gli esiti di questa ricerca che si esprime spesso attraverso forme elementari, quali retta, cerchio, linea e valori coloristici primari come bianco, nero e rosso.
È chiaro che dietro le generalizzazioni che si possono fare sulla produzione dell’intero gruppo, ogni artista si caratterizza in modo individuale. Non a caso all’interno dell’esposizione si possono cogliere le differenze di linguaggio e le sottili variazioni stilistiche di ogni singolo artista. Vediamo l’opera di Tonino Casula procedere da una Transazione TV/3D, 1968 plastica adesiva su nitroacrilico e masonite, plexiglass  su vibrocemento modulatoricerca sulla percezione visiva e sulla psicologia della forma ad un’astrazione geometrica con forti valenze percettive, che, non a caso, si è orientata negli ultimi anni verso uno sperimentalismo tecnologico e diverse forme di computer art.
Ermanno Leinardi, autore di un’opera di grande bellezza come Ts 5 verticale del 1966, conduce una ricerca omogenea e definita che da un’iniziale figurazione sintetica porta ad un’astrazione di matrice concreta e dalle valenze spaziali e percettive. In questi anni si affaccia curiosamente nel suo alfabeto geometrico la lettera “0” assunta come cifra figurale. Una lettera, divenuta una costante nella sua produzione, che perde il suo valore sonoro per diventare figura, immagine o semplice segnale visivo. Per Ugo il criterio transazionale viene declinato in un discorso formale geometrico fortemente materico, ed infine, Utzeri, che presenta opere storiche come Transazione, si occupa di interazione luminosa del colore ben evidente nella serie di acquarelli. Molti dei temi messi in campo dall’arte programmata sono ben evidenti nella ricerca attuale dei transazionalisti.
Questa mostra, perciò, ci permette di storicizzare l’attività del gruppo in Sardegna, di coglierne l’importanza nel suo contesto d’origine, impegnato com’era a trasformare polemicamente i contenuti teorici e formali della ricerca artistica locale.

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