Ziqqurat n°4
Sommario
|
|
Fantini
Cardinali
Gitani |
|
MARCO DELOGU |
|
|
di Antonello Zanda |
Villanova Monteleone (Sassari) ha ospitato in aprile negli spazi di Su
Palatu ‘e sas Iscolas una mostra di oltre 180 fotografie, un’ampia
testimonianza del lavoro degli ultimi anni di Marco Delogu, fotografo
romano (1960), ma di evidenti origini sarde. Cardinali, Assassini,
Nature Morte, 1987-2000 (è il titolo della mostra) racconta
nella sequenza - forse non casuale - un’attenzione naturale alla
soggettività. La ricerca di Delogu è centrata sui volti
e in particolare sullo sguardo che lega l’immagine alla sua esistenza
(e consistenza) nella luce. I protagonisti delle sue fotografie sono ritratti,
o meglio volti e corpi trattenuti in quell’attimo che racconta la
loro verità. Il tempo è così rappreso nei volti che
emergono nella loro immediatezza trasparente e il racconto si sviluppa
nella teoria dei ritratti, nei tessuti che la luce fa emergere rimbalzando
da un viso all’altro. Sembra uno sguardo neutrale, ma la stessa
definizione di neutralità si sottrae alla tensione neutra. Delogu
cerca la trasparenza dei volti, il linguaggio e il peso specifico di ogni
viso, di ogni sorriso, di ogni taglio d’occhi, di ogni frammento
epidermico, di ogni inclinazione della bocca: cerca di cogliere la forma
attuale e contingente della sostanza, dell’inattualità.
Questa operazione di definizione, di ricerca della perfezione - che è
sintesi della totalità nella singolarità rappresentata -
è ben visibile nella mostra di Villanova, che offre una retrospettiva
ampia ed esauriente del lavoro del fotografo. A cominciare dalle polaroid
Nature morte fino alla campagna Testatera del 1994, dedicata
ai contadini veneti e alla bonifica laziale. Questa tematizzazione paradigmatica
è certamente uno degli
aspetti caratterizzanti della ricerca visiva di Delogu. La soggettività
è conquistata dentro la serialità dei volti, in quell’unicità
ricercata nel contrasto bianco/nero, che assorbe le sfumature dentro l’affermazione
della luce e dell’oscurità. Nascono così le raccolte
dei Compositori (musicisti contemporanei tra cui Pierre Boulez,
Marco Stroppa, Iannis Xenakis), gli Zingari, i Fantini (“I
trenta assassini”), i Cardinali, gli Scrittori (tra cui
Don Delillo, Hanif Kureishi, Valerio Magrelli, Paul Auster), gli Adolescenti
(“Fuori Tutti”), i Carcerati (“Cattività”).
E anche i ritratti etruschi, i ritratti di volti delle statue romane,
le Nature e ancora i Mari e i Monti. Molte di queste
raccolte nascono inseparabilmente legate a testi critici, poetici, letterari
(come per esempio la raccolta Testatera, accompagnata da poesie
di Andrea Zanzotto) che costituiscono un indispensabile frangente di lettura
dell’immagine.
I corpi tematici sintetizzano esperienze di vita comuni. Si distinguono
tuttavia due orientamenti differenti. Uno è quello rintracciabile
nella serie dei Compositori, la cui soggettività artistica
è tutta contenuta e incorniciata nel volto, nell’estrema
sintesi che la luce ritaglia - come in un’opera pittorica - dentro
lo sguardo, concentrato in un istante che è il tutto di quella
esistenza. Differente è il momento compositivo della serie dei
Cardinali (tutti rigorosamente in posa e rispettosi della ritrattistica
classica), in cui la soggettività dilegua nei simboli della fede
- le croci, l’abbigliamento, l’arredamento - fino a far diventare
irreali gli sguardi, provenienti da una zona d’ombra che non vediamo,
inclinati e obliqui come a voler attraversare il tempo della visione dello
spettatore. Anche queste, come tutte le immagini della sua vasta produzione
fotografica, possiedono insieme ad un’altissima qualità anche
una penetrante forza introspettiva.
Delogu ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto e un’imponente
attività produttiva. Ha esposto al Warburg Institute di Londra,
all’IRCAM-Centre George Pompidou di Parigi, al Musée dell’Elysée
a Losanna, al Palazzo delle Esposizioni a Roma con i suoi Cardinali
e alla Galleria Comunale Arte Moderna e Contemporanea di Roma con
Cattività. Diverse sono anche le sue pubblicazioni, a
partire proprio dal suo recentissimo Cardinali (Bruno Mondadori),
ritratti di alti prelati (con testi di Andrea Monda) e il precedente I
trenta assassini (Graffiti, Roma 2000), ritratti di fantini del palio
di Siena - per citare solo le ultime due pubblicazioni. Ma numerose sono
anche le sue partecipazioni ad importanti campagne pubblicitarie in Italia
e all’estero per Amnesty International, WWF, RAI, Alitalia, Telecom,
o le foto di copertina del Venerdì di Repubblica e dello Specchio
della Stampa.
Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, città dove vive
e lavora.
|