Arte contemporanea e cultura in Sardegna e nel Mediterraneo


Ziqqurat n°4
Sommario

 

 
Fantini
Cardinali
Gitani
Marco Delogu, Canapino, 1998, fotografia b/n stampata su carta oriental realizzata con pellicola Polaroid, 55,28 x 36,5 cm
MARCO DELOGU
    di Antonello Zanda


Villanova Monteleone (Sassari) ha ospitato in aprile negli spazi di Su Palatu ‘e sas Iscolas una mostra di oltre 180 fotografie, un’ampia testimonianza del lavoro degli ultimi anni di Marco Delogu, fotografo romano (1960), ma di evidenti origini sarde. Cardinali, Assassini, Nature Morte, 1987-2000 (è il titolo della mostra) racconta nella sequenza - forse non casuale - un’attenzione naturale alla soggettività. La ricerca di Delogu è centrata sui volti e in particolare sullo sguardo che lega l’immagine alla sua esistenza (e consistenza) nella luce. I protagonisti delle sue fotografie sono ritratti, o meglio volti e corpi trattenuti in quell’attimo che racconta la loro verità. Il tempo è così rappreso nei volti che emergono nella loro immediatezza trasparente e il racconto si sviluppa nella teoria dei ritratti, nei tessuti che la luce fa emergere rimbalzando da un viso all’altro. Sembra uno sguardo neutrale, ma la stessa definizione di neutralità si sottrae alla tensione neutra. Delogu cerca la trasparenza dei volti, il linguaggio e il peso specifico di ogni viso, di ogni sorriso, di ogni taglio d’occhi, di ogni frammento epidermico, di ogni inclinazione della bocca: cerca di cogliere la forma attuale e contingente della sostanza, dell’inattualità.
Questa operazione di definizione, di ricerca della perfezione - che è sintesi della totalità nella singolarità rappresentata - è ben visibile nella mostra di Villanova, che offre una retrospettiva ampia ed esauriente del lavoro del fotografo. A cominciare dalle polaroid Nature morte fino alla campagna Testatera del 1994, dedicata ai contadini veneti e alla bonifica laziale. Questa tematizzazione paradigmatica è certamente uno Marco Delogu, Bastiano, 1998, fotografia b/n stampata su carta oriental realizzata con pellicola Polaroid, 55,28 x 36,5 cm degli aspetti caratterizzanti della ricerca visiva di Delogu. La soggettività è conquistata dentro la serialità dei volti, in quell’unicità ricercata nel contrasto bianco/nero, che assorbe le sfumature dentro l’affermazione della luce e dell’oscurità. Nascono così le raccolte dei Compositori (musicisti contemporanei tra cui Pierre Boulez, Marco Stroppa, Iannis Xenakis), gli Zingari, i Fantini (“I trenta assassini”), i Cardinali, gli Scrittori (tra cui Don Delillo, Hanif Kureishi, Valerio Magrelli, Paul Auster), gli Adolescenti (“Fuori Tutti”), i Carcerati (“Cattività”). E anche i ritratti etruschi, i ritratti di volti delle statue romane, le Nature e ancora i Mari e i Monti. Molte di queste raccolte nascono inseparabilmente legate a testi critici, poetici, letterari (come per esempio la raccolta Testatera, accompagnata da poesie di Andrea Zanzotto) che costituiscono un indispensabile frangente di lettura dell’immagine.
I corpi tematici sintetizzano esperienze di vita comuni. Si distinguono tuttavia due orientamenti differenti. Uno è quello rintracciabile nella serie dei Compositori, la cui soggettività artistica è tutta contenuta e incorniciata nel volto, nell’estrema sintesi che la luce ritaglia - come in un’opera pittorica - dentro lo sguardo, concentrato in un istante che è il tutto di quella esistenza. Differente è il momento compositivo della serie dei Cardinali (tutti rigorosamente in posa e rispettosi della ritrattistica classica), in cui la soggettività dilegua nei simboli della fede - le croci, l’abbigliamento, l’arredamento - fino a far diventare irreali gli sguardi, provenienti da una zona d’ombra che non vediamo, inclinati e obliqui come a voler attraversare il tempo della visione dello spettatore. Anche queste, come tutte le immagini della sua vasta produzione fotografica, possiedono insieme ad un’altissima qualità anche una penetrante forza introspettiva.
Delogu ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto e un’imponente attività produttiva. Ha esposto al Warburg Institute di Londra, all’IRCAM-Centre George Pompidou di Parigi, al Musée dell’Elysée a Losanna, al Palazzo delle Esposizioni a Roma con i suoi Cardinali e alla Galleria Comunale Arte Moderna e Contemporanea di Roma con Cattività. Diverse sono anche le sue pubblicazioni, a partire proprio dal suo recentissimo Cardinali (Bruno Mondadori), ritratti di alti prelati (con testi di Andrea Monda) e il precedente I trenta assassini (Graffiti, Roma 2000), ritratti di fantini del palio di Siena - per citare solo le ultime due pubblicazioni. Ma numerose sono anche le sue partecipazioni ad importanti campagne pubblicitarie in Italia e all’estero per Amnesty International, WWF, RAI, Alitalia, Telecom, o le foto di copertina del Venerdì di Repubblica e dello Specchio della Stampa.


Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, città dove vive e lavora.

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